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"Controllo sociale e libertà: le tecniche della salute mentale a un bivio"

Mercoledì, 20. Gennaio 2021, 21:00 - 23:00
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Sulla scia delle serate promosse dal CIPRA lo scorso autunno, gli incontri si propongono di riflettere e approfondire, attraverso il dialogo e la condivisione di esperienze concrete di lavoro clinico,
la complessità del rapporto tra clinica e istituzione nella contemporaneità
(scuola, carcere, centri per la salute mentale, comunità territoriali, aziende ospedaliere, realtà del privato sociale... ).


La psichiatria svolge da sempre un ruolo di controllo sociale. L’ospedale psichiatrico nasce come evoluzione dal “Grande Internamento” dell’età classica, immenso contenitore della devianza. Pinel libera i folli dalla compagnia di libertini e ubriaconi, ma solo per rinchiuderli in nuovi contenitori repressivi.  
In Italia vediamo oggi come la riforma basagliana viene quotidianamente smontata nei suoi dispositivi mentre nuove forme giuridiche legalizzano un sempre più diffuso internamento coatto. L’assistenza psichiatrica territoriale viene via via depotenziata e sostituita da una prevalente soluzione residenziale finalizzata quasi esclusivamente al contenimento farmacologico.
La pandemia da coronavirus ha impresso un’evidente accelerazione a questi processi. La volontà di imporre un conformismo sociale e ideologico ha potuto ora essere rappresentata come difesa della vita fisica dal punto di vista organico e fisiologico, la “nuda vita” dei cittadini. I media e le masse hanno invocato e invocano un controllo inflessibile dei comportamenti incompatibili con la riduzione del rischio sanitario. In questo contesto, il dissenso rispetto alle linee guida dei comitati tecnici viene equiparato dai media a forme di follia da reprimere senza esitazione. 
Le professioni d’aiuto, le psicoterapie, la psicoanalisi, i movimenti di familiari e cittadini, possono avere un ruolo fondamentale nel rianimare il dibattito sulla democrazia che ha fatto da sfondo alle grandi riforme degli anni Settanta. La psicoanalisi e altre discipline e approcci, nei loro contenuti teorici e nelle loro espressioni cliniche, rappresentano una possibile alternativa a questa prospettiva. La scommessa della psicoanalisi è quella di far emergere i desideri dell'inconscio. Il suo focus è l’esperienza emozionale. Gli approcci sistemici, fenomenologici, le prese in cura che rispettano i legami e le risorse dei territori e le soggettività, possono rappresentare una feconda resistenza al processo di svuotamento dei diritti umani e messa al bando della vita umana, ridotta a vita biologica. Questo indispensabile compito eversivo viene spesso messo a tacere dalle logiche istituzionali; il rapporto conflittuale fra inconscio e società è strutturale all'esperienza psicoanalitica, e oggi sembra riproporsi in un conflitto impossibile e paradossale fra pura biologia e vita sociale, valori, relazioni. Oggi lo scenario della pandemia rende forse ancora più visibile e inquietante la dimensione di controllo sociale cui i saperi "psi" sembrano chiamati a rispondere.

20 gennaio 2021 ore 21.00-23.00
Psicoanalisi e potere: la psicoanalisi e il dissenso
Modera: Anna Barracco (CIPRA, referente degli psicoterapeuti)
Intervengono: Andrea Lonza (psicologo con formazione psicanalitica), Paolo Azzone (psicoanalista e psichiatra), Roberto Pozzetti (psicoanalista e psicoterapeuta).

Luogo : piattaforma Zoom - online
Contatto : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
è necessaria la prenotazione, l'evento è gratuito

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