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[News dal Cipra] Newsletter pasquale

 

News dal Cipra


per un dialogo tra i professionisti della Relazione d'Aiuto

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Benvenuti!

Pasqua di rinnovamento, pacificazione, dialogo


Cari amici e amiche, soci, simpatizzanti, lettori e lettrici a qualsiasi titolo di questa Newsletter pasquale, è con grandissima gioia che mi accingo a scrivervi.

Almeno quattro ottime notizie ci piovono addosso, insieme ai petali di mandorlo, pesco e biancospino che rallegrano il cielo di Roma, mitica città dalla bellezza inarrivabile, dove sto trascorrendo le meritate vacanze, notizie che ci dicono che l'aria, il vento, stanno cambiando finalmente anche in Italia per il variegato mondo delle professioni d'aiuto.

 

Un nuovo arcobaleno

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Una prima, incredibile notizia, è che in Lombardia la lista "Professione Psicologo" (link al sito: www.professione-psicologo.it) è riuscita a dare uno"stop" ad Altra Psicologia, associazione di politica professionale che governava l'Ordine Regionale da quattro anni e che ha fatto della "tutela", intesa come "guardia armata" dei cosiddetti "confini professionali", la sua profonda ragione d'essere (per visualizzarlo online clicca qui).
In Lombardia, in particolare, Altra Psicologia, cui  molti di noi avevano guardato con speranza, per via del linguaggio innovativo e della significativa capacità di coinvolgere le giovani generazioni, si era rivelata invece una compagine sorda ad ogni sollecitazione dialettica e impermeabile al dialogo, nonostante inizialmente si fossero fatti importanti tentativi in questo senso.
Dopo un triste quadriennio all'insegna delle guerre in Tribunale, dopo un’interminabile campagna elettorale vissuta in certi passaggi in un clima quasi "sudamericano", la nuova formazione è riuscita a coinvolgere i colleghi attorno ad una idea moderata, culturalmente ricca e rispettosa delle differenze.
II risultato è storico anche e soprattutto per la partecipazione significativa di colleghi che verosimilmente prendevano parte per la prima volta alla consultazione elettorale. I numeri certo sono sempre piccoli, si attestano attorno al 22% degli aventi diritto, cioè parliamo sempre di un elettore su 5, più o meno. Si tratta - incredibile ma vero! - di un tasso di partecipazione altissimo e del tutto inedito, se riferito alle piccole percentuali di voto che si registrano fisiologicamente negli Ordini Professionali, dove l'obbligo di iscrizione fa sì che ci sia molta disaffezione. Infatti, se si confronta questa percentuale di voto con quelle che normalmente si registrano in democrazia, ci troviamo di fronte a numeri di molto inferiori a quelli minimamente accettabili.
Ma ciò che davvero lascia pieni di meraviglia e di stupore è la composizione ed il risultato numerico ottenuto dai singoli consiglieri del nuovo Consiglio, dove i candidati delle due liste libero professionali presenti (Altra Psicologia e Professione Psicologo) si alternano in modo perfetto.
Il mandato degli elettori sembra inequivocabile: "dialogate, trovate una soluzione insieme, trattate i problemi della professione come veri problemi e non come armi da impugnare in una vuota dialettica".
E' questo, peraltro, che ci chiede l'Europa, è questo che ci chiedono e ci impongono le diverse sentenze ed i diversi pronunciamenti dei Giudici, ai quali è forse venuto il momento di revocare la delega al governo delle nostre professioni. E fra queste professioni occorre annoverare a pieno titolo, a mio modesto avviso, oltre alla psicologia, anche la psicoterapia e la psicoanalisi, per nominare solo quelle che ricadono sotto l'ombrello del sistema autorizzatorio.

 

 
 

Il cittadino protagonista

 
 

Una seconda buona notizia riguarda, per l'appunto, una sentenza della Corte di Cassazione (link qui all'articolo di Ciofi: Sentenza alla Corte di Cassazione) che smentisce l'impianto interpretativo dell'art. 21 del codice deontologico degli Psicologi italiani, voluto dal CNOP e recentemente acquisito nella nuova formulazione dell'art. 21.
Il Giudice cassazionista ribadisce che nessun Codice Deontologico e nessun principio di salvaguardia della trasmissione del sapere specialistico possono intralciare, svuotare o in alcun modo precedere il sacrosanto diritto alla libera affermazione del pensiero e della parola (art. 21 della Costituzione) nonché il principio del libero insegnamento delle scienze e della arti (art. 33 della Costituzione).
Il caso di specie, un procedimento disciplinare dell'Ordine del Lazio peraltro piuttosto scabroso, rende questa conclusione della Corte in un certo senso paradossale, se riferita alla concretezza del caso, e con ciò si  dimostra come la via deontologica o giudiziaria possa difficilmente essere quella giusta per affermare la qualità e per tutelare l'utenza e la salute.
In altre parole, non è vietando la trasmissione o cercando di mettere, a colpi di costosissime sentenze, un reticolato nell'acqua, che si tutela l'utenza.
L'utenza si tutela promuovendo l'informazione corretta, il contratto ed il consenso informato, il dialogo fra professioni, l'interdisciplinarità, elevando gli standard formativi, disegnando contenitori complessi e annodati, con l'aiuto e la collaborazione fattiva delle associazioni professionali e le società scientifiche, senza inserire imbuti rigidi all'ingresso delle professioni.
L'Europa, peraltro, ce lo dice ormai da decenni. Ce lo ha detto obbligandoci ad introdurre il "3+2" e ce lo ha detto con il "Bologna process". Ce lo ha detto inducendoci ad abolire i vincoli alla pubblicità ed obbligandoci ad aprirci al sistema accreditatorio.
Speriamo che sia arrivato, anche per gli psicologi e soprattutto per gli psicoterapeuti umanistici e per gli psicoanalisti, il momento di rialzare davvero la testa e di accogliere la lezione della nostra storia.

 

 
 

La relazione d'aiuto non è solo sanitaria

 
 

assocounselingUna terza buona notizia riguarda il mondo del counseling. Recentemente il Ministero della Salute, su richiesta del Ministero dello Sviluppo Economico, con una nota del 24 marzo 2014 ha chiarito che l'attività di counseling (nella fattispecie quella definita da AssoCounseling) non interferisce con le attività riservate per Legge agli esercenti le professioni sanitarie (link a articolo di Lucia: articolo da leggere). Questo significa che anche un'altra battaglia di retroguardia degli Ordini, l'ennesimo colpo di coda tentato dalle corporazioni per fermare il processo di attenuazione dei confini voluto dalla riforma attuata dal Governo Monti con la legge dello Stato 4/2013, è fallita.
Essi speravano insomma - e non è un mistero per nessuno! - di "sterminare" il counseling annettendolo alla psicologia, all'art. 1 della legge 56/89, affermando dunque che la prevenzione è cosa esclusivamente sanitaria. Operazione che a loro evidentemente appariva plausibile, ma che è stata in realtà smentita da tempo sul piano della prassi, della storia dei movimenti civili di molti paesi europei, motivo per il quale, peraltro, il mondo del counseling in questi anni ha conquistato "sul campo" posizioni, credibilità, capacità contrattuali con la società civile, terreno che la psicologia ha perduto, rincorrendo una collocazione sanitaria.
Oggi sarebbe il caso che gli psicologi si interrogassero - a partire da quanto sta accadendo per il mondo del counseling - all'interno del loro contenitore, favorendo un profondo ripensamento anche relativamente alla psicoterapia, i cui presupposti storici ed epistemologici consentirebbero oggi - alla luce di alcune importanti sentenze del Consiglio di Stato - di regalare a questa professione una sua autonomia ed una sua specificità rispetto alla psicologia accademica di stampo positivista, attraverso una riforma complessiva dell'ordinamento professionale.
Molte altre sentenze del Consiglio di Stato, relative al diritto di libera circolazione dei professionisti all'interno della UE, mostrano con chiarezza come l'ordinamento voluto dal Senatore Ossicini nell'ormai lontano 1989, necessiti oggi forse di un "tagliando", di una riformulazione e di una riforma, che possa andare nella direzione di riconoscere alla psicoterapia la sua autonomia e la sua specificità di vera e propria professione, sanitaria sì, ma fondata su presupposti epistemologici diversi da quelli della psicologia accademica di matrice positivista.

 

 
 

Le professioni della relazione d'aiuto in Italia e in Europa

 
  europaUna quarta buona notizia, infine, riguarda l'entrata di Federcounseling nell'EAC, cioè nella federazione europea del counseling. Questo significa che gli standard minimi del counseling italiano sono cresciuti in questi anni, fino a potersi misurare con la professione in Europa. Dunque se quella che può essere una legittima preoccupazione degli Ordini nei confronti dell'utenza - e cioè la formazione adeguata di chi si occupa di relazione d'aiuto - non viene utilizzata e distorta a fini propagandistici, ma considerata come una necessità reale, ecco che il  sistema accreditatorio, vigente in Europa, si rivela ben più attrezzato e complesso del sistema corporativo, oltre che ben più adeguato ad una società democratica, pluralista ed in continua evoluzione, come i suoi saperi, le sue discipline, i suoi professionisti.

Mi fermo qui, carissimi, perché so che potrei continuare ancora per pagine e pagine, ma le parole servono a poco.
Vorrei che vi arrivasse il mio sollievo, la mia gratitudine, la mia ritrovata speranza, il mio entusiasmo e soprattutto la mia profonda riconoscenza.
Grazie a tutti voi, grazie a quello che mi avete insegnato e che continuerete spero ad insegnarmi e grazie anche a tutti i nostri avversari, in particolare a quelli leali e preparati, in buona fede - e ce ne sono tanti. Sono convinta che una profonda riforma del contenitore ordinistico, e una revisione dell'articolazione delle professioni d'area psicologica, permetterebbe anche a costoro di veder riconosciute le loro buone ragioni grazie alla riorganizzazione del  "campo" all'interno di una "gestalt" nuova, che potrà finalmente accogliere e integrare - in una nuova  forma elegante e sintetica -  la complessità del dibattito in corso e le sue solo apparentemente  irriducibili aporie.

Buona Festa della Liberazione
Anna Barracco
Presidente CIPRA

 

 
 

Se desiderate partecipare attivamente al dibattito è possibile iscriversi al gruppo RELAZIONEDAIUTO, è un gruppo aperto a tutti e non è necessario essere soci Cipra (per iscriversi mandare una email vuota a: relazionedaiuto-subscribe@yahoogroups.com)

Chi desidera associarsi può visionare il sito alla pagina ISCRIVITI
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L'angolo del buonumore

 
 

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