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Testo tratto da La seconda nascita e la scienza originaria, di Tullio Carere-Comes, ed. Lubrina, 2014.

http://www.amazon.it/Seconda-Nascita-Scienza-Originaria/dp/8877665114/ref=sr_1_4?s=books&ie=UTF8&qid=1416817403&sr=1-4

In ogni relazione di aiuto, comunque la si definisca – psicoterapia, psicoanalisi o counseling – si attivano dei fattori, spesso al di fuori della decisione cosciente e soprattutto dell’apparato tecnico del curante, che appartengono alla relazione di cura in quanto tale. La distinzione tra una cura guidata da un metodo e un’altra guidata dal processo che si attiva naturalmente in ogni relazione di cura è largamente sovrapponibile all’altra, tra una cura tecnica finalizzata alla guarigione (in cui la formazione è un prodotto collaterale, non direttamente cercato) e una dialogica finalizzata alla formazione (in cui la guarigione è un effetto eventuale, non perseguito direttamente). Nella lingua inglese esistono due termini distinti per questi due tipi di cura: cure, per quella tecnico-procedurale, e care, per quella dialogico-processuale. In particolare, il fondamento dell’identità del counselor si trova nella care, in quanto approccio differente e chiaramente separabile dalla cure.

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