Le diverse sfaccettature della diagnosi:
Dalla prospettiva organicistica alla prospettiva soggettiva e relazionale
19 GIUGNO – 14 OTTOBRE – 2 DICEMBRE 2025
ONLINE su piattaforma Zoom ORE 21:00-23:00
Partecipazione gratuita, iscrizione necessaria:
Nel corso degli ultimi 20 anni stiamo assistendo all’emergere di nuove prospettive alla diagnosi che vogliono offrire strumenti validi per clinici di ogni approccio, indagando la prospettiva soggettiva delle persone e de-stigmatizzandone la sofferenza.
Il CIPRA, particolarmente interessato a questa prospettiva, promuove un ciclo di incontri sulla tematica, affrontandola da diversi punti di vista, provando ad ampliare gli orizzonti e a porre l’attenzione all’intero ciclo di vita, compresa l’età evolutiva.
Come ormai tradizione, le serate culturali ONLINE del CIPRA comprendono un’apertura con testimonianze e un dibattito insieme ad esperti che commentano le esperienze condivise.
Prima serata CIPRA 2025
"Diagnosi e potere. Il modello PTMF - Power Threat Meaning Framework”
Giovedì 19 giugno 2025
Online ore 21:00-23:00
Joan Mirò - La macchia rossa, 1925
Power Threat Meaning Framework (PTMF) si può tradurre come “Modello teorico sui significati attribuibili alle minacce percepite in relazione alle azioni e alle forme strutturali di potere”. Per semplificare e per la difficoltà nel ben tradurre queste quattro parole dall’inglese, gli autori hanno preferito mantenere la lingua di origine e chiamarlo PTMF, o addirittura PTM. Si tratta di un testo che si pone come alternativa alla diagnosi psichiatrica, nel tentativo di concettualizzare adeguatamente la sofferenza emotiva come primo passo di un intervento psicoterapeutico o psichiatrico, indipendentemente dall’orientamento e dal setting. Attraverso una procedura definita da domande guida, il professionista cerca di comprendere come la sofferenza si manifesti nella vita delle persone e come questi le diano significato, allargando lo sguardo verso una dimensione multipla e complessa che considera gli aspetti sociologici, culturali, etnografici, psicologici, economici…
Moderatrice: Anna Barracco – membro del direttivo del CIPRA, referente degli psicoterapeuti.
Con la preziosa testimonianza di Susanna Brunelli: “Non c’è bene o male, giusto o sbagliato, ma l’esperienza che permette all’anima di evolvere.”
Susanna, nata a Verona nel 1963, è rinata il 18 marzo 2019, dopo aver vissuto 18 intensi mesi di “psichiatria dura”.
Interverranno:
Marco Sassoon - psicologo, antropologo medico, membro di Sportello Ti Ascolto!
Matteo Bessone - psicologo, membro di Sportello TiAscolto! e dell'équipe dei traduttori del testo PTMF.
Lo Sportello TiAscolto! è uno sportello sostenibile di ascolto, sostegno psicologico, counseling e psicoterapia: è composto da un gruppo di cittadini, psicologi e psicologhe, di diverso orientamento, impegnati nel contrasto alle disuguaglianze sociali e di salute, anche attraverso il proprio lavoro. L’attività clinica è inserita nel lavoro dell’associazione, a sua volta impegnata in numerosi progetti e iniziative culturali a sostegno della salute mentale e del benessere psicologico della popolazione.
Seconda serata CIPRA 2025
“Diagnosi ed età evolutiva. Dal bambino 'rotto' al bambino narratore competente”
Martedì 14 ottobre 2025
Online ore 21:00-23:00
I report annuali del Ministero evidenziano un incremento delle diagnosi di DSA del 408,4% negli ultimi dieci anni, a fronte di un calo dell’8,9% della popolazione studentesca con un sempre maggior incremento del problema anche a livello universitario. Se dopo dieci anni dall’entrata in vigore della legge nr. 170, questi sono gli esiti, è necessaria una riflessione critica e propositiva sull’effettiva utilità delle pratiche diagnostiche e “compensative” utilizzate.
Con uno sguardo critico ma propositivo, Miriam Gandolfi sviluppa un approccio sistemico “connessionista” per affrontare il problema e offre una cornice innovativa allo studio, considerando le potenzialità di tutti i sistemi di riferimento in cui il/la bambino/a è inserito/a.
Interverrà:
Miriam Gandolfi - psicologa, psicoterapeuta sistemico-connessionista, autrice/co-autrice di numerosi libri tra cui Disturbi specifici (della relazione) di apprendimento. Un approccio ecologico alla didattica, alla diagnosi precoce e all’intervento sui DSA (2023).
Con la preziosa testimonianza di Manuela Pedrotti - Trento, mamma di un/a bimb* che oggi ha 12 anni.
Terza serata CIPRA 2025
“Diagnosi e psicoanalisi, il PDM-3. Manuale Diagnostico Psicodinamico, Terza Edizione”
Martedì 2 dicembre 2025
Online ore 21:00-23:00
L’impresa del PDM è imponente. Se la psichiatria, con il DSM-III del 1980, aveva lanciato una sfida al movimento delle terapie psicodinamiche, mostrando apertamente il proprio metodo di fare diagnosi e invitandolo a scendere in campo e a far vedere le proprie carte, adesso si può dire che questa sfida sia stata pienamente raccolta.
Non solo, ma mentre la sfida della psichiatria continuava con il DSM-IV del 1994 e il DSM-5 del 2013, è emersa sempre più la debolezza intrinseca della scelta del criterio puramente descrittivo, che ha portato solo a un certo innalzamento dell’attendibilità, ma non alla validità: questa rimane un obiettivo praticamente irraggiungibile dai DSM, poiché l’approccio descrittivo non la permette.
Oltretutto, allontana sempre di più la psichiatria dal resto della medicina, la quale non adotta un criterio descrittivo ma eziologico, cioè basato sulla ricerca delle cause dei disturbi, come dovrebbe essere per qualunque professione di aiuto.
Il grande “esperimento umano” dei DSM, durato più di quarant’anni, non è riuscito a raggiungere gli obiettivi che si proponeva, e sono cresciute le insoddisfazioni e le polemiche, al punto che, prima dell’uscita del DSM-5, è sorto un movimento internazionale di protesta denominato “Boycott the DSM-5”, guidato, tra gli altri, proprio da Bob Spitzer e Allen Frances, i capi delle task force dei due DSM precedenti, il DSM-III e il DSM-IV (tra i pericoli del DSM-5, Spitzer e Frances segnalavano un abbassamento generale delle soglie diagnostiche, che implica una moltiplicazione dei disturbi nella popolazione e quindi un aumento del consumo di farmaci, a vantaggio delle case farmaceutiche).
Se manca la validità, a poco è servita l’impressionante mole di ricerche accademiche accumulate dalla psichiatria. Né si può più accusare il movimento delle terapie psicodinamiche di non produrre le proprie “evidenze empiriche”, perché la quantità di ricerche fatte e la sofisticazione raggiunta sono ormai impressionanti, come anche i PDM stanno a testimoniare (ad esempio, nel PDM vengono presentate scale di valutazione per ogni problema psicologico descritto). Forse è il caso di dire che la sfida ora viene lanciata alla psichiatria, nella speranza che sia salutare e serva a risollevarla dalla grave crisi che, come è noto, la sta attraversando.
Il Manuale Diagnostico Psicodinamico mira a fornire una classificazione del funzionamento psichico piuttosto che una tassonomia di disturbi, e adotta una prospettiva dinamica e multiassiale, valorizzando l’esperienza soggettiva e il funzionamento psichico lungo l’intero ciclo di vita (il sistema multiassiale del PDM, peraltro eliminato nel DSM-5, prevede tre assi: Personalità, Funzionamento Mentale e Sintomi, nel loro vissuto anche soggettivo).
La diagnosi è vista non come etichetta, ma come processo conoscitivo che evolve nella relazione terapeutica, alla luce della tensione necessaria tra l’unicità del singolo paziente e la possibilità di ricondurlo a un quadro teorico generale, senza mai dimenticare l’insegnamento di Karl Jaspers, secondo cui “gli schemi diagnostici devono restare un tormento”.
Con l’uscita del PDM-3, attesa per ottobre 2025, Paolo Migone ci presenterà il manuale, il suo sviluppo, la differenza con i DSM e anche il valore sociopolitico dell’opera.
Paolo Migone, psichiatra e psicoanalista, è condirettore della rivista Psicoterapia e Scienze Umane e membro del comitato scientifico del CIPRA.
Ai primi anni 1980 ha presentato in anteprima per l’Italia il DSM-III, con anche la prima revisione della letteratura sul DSM-III apparsa a livello internazionale, aprendo un dibattito sul problema della diagnosi e sul rapporto tra psichiatra e psicoanalisi. Ha poi presentato, sempre sulle pagine di Psicoterapia e Scienze Umane, anche il DSM-IV, il DSM-5, e le diverse edizioni dei PDM.
Paolo Migone, tra le altre cose, ha fondato le sezioni italiane della Society for Psychotherapy Research (SPR) e della Society for the Exploration of Psychotherapy Integration (SEPI), ed è membro dell’editorial board del Journal of the American Psychoanalytic Association e di Psychological Issues.